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La drug survival con secukinumab e ixekizumab: studio danese real-world nei pazienti con psoriasi moderata-severa

Mark C. Genovese, Eduardo Mysler, Tetsuya Tomita, Kim A. Papp, Carlo Salvarani, Sergio Schwartzman, Gaia Gallo, Himanshu Patel, Jeffrey R. Lisse, Andris Kronbergs, Soyi Liu Leage, David H. Adams, Wen Xu, Helena Marzo-Ortega and Mark G. Lebwohl


Introduzione

  • Negli ultimi anni sono stati sviluppati molti nuovi farmaci biologici per il trattamento delle patologie infiammatorie, tra cui la psoriasi in placche moderata-severa.
  • Gli agenti diretti contro le interleuchine (IL) 17 e 23 hanno mostrato grande efficacia negli studi di fase 3 rispetto ai farmaci inibitori del fattore di necrosi tumorale-α (TNF-α).
  • Studi real-world europei e nordamericani hanno riportato una drug survival con l’inibitore dell’IL-17 secukinumab inferiore rispetto a quanto atteso, suggerendo che l’efficacia possa essere differente rispetto ai trial clinici.
  • Sono state date varie spiegazioni, tra cui la maggior presenza nella popolazione real-life di pazienti “più difficili da trattare” con multipli fallimenti terapeutici pregressi.
  • Nel presente studio è stata valutata l’efficacia e la drug survival di secukinumab e ixekizumab in una coorte nazionale di pazienti danesi con psoriasi.

Materiali e metodi

  • DERMBIO è un database nazionale che contiene informazioni su tutti i pazienti danesi trattati con farmaci biologici per la psoriasi in placche moderata-severa. La raccolta dati è prospettica e tutti i dermatologi danesi devono registrarsi quando utilizzano gli agenti biologici.
  • Durante la maggior parte del periodo di studio le linee-guida danesi hanno richiesto ai medici di prescrivere secukinumab come prima linea di biologico a causa del prezzo inferiore rispetto a ixekizumab.
  • Nel presente studio sono stati inseriti i pazienti trattati con secukinumab e ixekizumab con dosaggio da scheda tecnica, escludendo i soggetti facenti parte di trial clinici.

Obiettivi

  • L’obiettivo primario dello studio è stata la valutazione della drug survival a 12 mesi con secukinumab e ixekizumab.
  • L’obiettivo secondario è stata la valutazione drug survival a 3 anni con secukinumab.
  • Il periodo di studio è stato quello compreso tra il 1° aprile 2015 e il 1° agosto 2018.

Risultati

  • 368 pazienti sono stati trattati con secukinumab e 62 con ixekizumab.
  • In generale, le caratteristiche delle due popolazioni all’inizio del trattamento erano comparabili, ma un numero marcatamente maggiore di pazienti trattati con secukinumab era naïve ai biologici.
  • Il numero medio dei pregressi trattamenti con farmaci biologici prima dell’inizio di secukinumab e ixekizumab è stato rispettivamente di 1,3 (standard deviation [SD], 1,6) e 3,6 (SD, 2,4), (p <0,0001).
  • Nel gruppo di secukinumab la maggior parte dei pazienti era stata trattata con ustekinumab (41,2%), seguito da adalimumab (27,8%), mentre solo due pazienti con ixekizumab.
  • Nel gruppo di ixekizumab il farmaco pregresso più comune era ustekinumab (60,0%), seguito da etanercept (16,7%); solo due pazienti erano passati direttamente da secukinumab a ixekizumab.
  • La principale motivazione di interruzione di secukinumab e ixekizumab è stata la mancanza di efficacia, seguita dagli eventi avversi.
  • In totale, 58 pazienti trattati con secukinumab e 8 con ixekizumab hanno interrotto la terapia nei primi 12 mesi (p = 0,075), con 33 e 5 interruzioni nei primi 12 mesi (p = 0,001).
  • Il PASI (Psoriasis Area Severity Index) basale era più basso nel gruppo di ixekizumab poiché la maggior parte dei pazienti era già stata trattata con biologici.

Discussione

  • I pazienti trattati con secukinumab sono stati trattati con un numero significativamente minore di biologici rispetto a ixekizumab prima dell’inizio del trattamento.
  • Il presente studio analizza la più grande coorte di pazienti real-world con psoriasi trattati con secukinumab e ixekizumab.
  • Precedenti analisi del database DERMBIO avevano mostrato una minor drug survival con secukinumab rispetto ai biologici più vecchi quali adalimumab e ustekinumab. Nel presente studio tale bassa drug survival con secukinumab sembra persistere, seppur analizzando solo i dati di secukinumab e ixekizumab.
  • In generale, nel presente studio i risultati di secukinumab sembrano essere migliori nei pazienti bionaïve rispetto a quelli non.
  • I risultati di secukinumab nel presente studio sono in linea con coorti di pazienti europei e nordamericani pubblicate in precedenza, suggerendo che il trattamento con secukinumab possa avere una minor efficacia nella real life rispetto ai trial clinici.
  • Fino ad ora i dati real-life sull’efficacia di ixekizumab sono stati scarsi e limitati a 12 settimane di follow-up.
  • Nel presente studio ixekizumab ha mostrato una maggior drug survival rispetto a secukinumab nei pazienti danesi con psoriasi in un periodo massimo di 52 settimane. Le ragioni sono poco chiare, ma potrebbero essere spiegate almeno in parte dalla differente affinità di legame con l’IL-17.
  • I limiti del presente studio sono il numero relativamente basso di pazienti, in particolare per ixekizumab, e il follow-up breve.

Conclusioni e prospettive

  • Il presente studio su una coorte nazionale di pazienti con psoriasi in placche moderata-severa trattati con secukinumab e ixekizumab, conferma i risultati di drug survival con secukinumab.
  • La drug survival con ixekizumab è stata maggiore rispetto a quanto ci si aspettasse, anche se i pazienti trattati con secukinumab erano stati trattati in precedenza con un numero significativamente minore di biologici.
  • Tali dati rappresentano il più grande studio real-world su secukinumab e ixekizumab, ma il numero di pazienti rimane comunque limitato.
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